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Pierdomenico Perata rilancia l'appello CRUI ai candidati: “Investire in ricerca e nuove tecnologie”

Publication date: 20.02.2013
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"Se vi fosse una Maastricht delle Università, noi saremmo ormai fuori dall'Europa". Inizia così la lettera aperta dei Rettori italiani ai candidati premier per chiedere da subito un impegno pubblico a favore degli atenei italiani. L'appello, votato all'unanimità durante l'ultima assemblea della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) rilancia il tema dei finanziamenti statali all'Università e alla ricerca, indicando sei misure urgenti per affrontare l'attuale situazione di emergenza.

Da Pisa, a rilanciare con forza i contenuti della lettera sono i rettori dell'Università, della Scuola Superiore Sant’Anna e il Direttore della Scuola Normale Superiore. In particolare, nel fare proprio l’appello e nel ribadire le ragioni dell’adesione, il Prorettore Vicario della Scuola Superiore Sant’Anna, Pierdomenico Perata, ha ribadito come “limitare la possibilità di assumere giovani ricercatori a causa dei vincoli al turnover citati nel documento CRUI è del tutto irragionevole. Quello che è un vero e proprio blocco delle assunzioni viene applicato senza alcuna distinzione tra Atenei che hanno ben gestito le risorse pubbliche e quelli che invece hanno una situazione finanziaria precaria. La Scuola Superiore Sant'Anna negli ultimi dieci anni – aggiunge il Prorettore Vicario Pierdomenico Perata - ha decuplicato la propria produzione scientifica annuale ed ha raggiunto una imponente capacità di autofinanziamento della ricerca su base internazionale e competitiva. Ma i 282 assegnisti di ricerca e ricercatori a tempo determinato che operano nei nostri laboratori vivono nell'incertezza. Ci viene impedito di assumere i migliori, e ribadisco soltanto i migliori, tra i tanti giovani che fanno ricerca in Italia e all'estero. Tutti i governi del presente e del passato hanno sempre affermato l'importanza dell'istruzione e della ricerca: purtroppo soltanto a parole. Il nostro Paese non potrà mai competere con i paesi emergenti solo sul piano della produzione di beni e non ha futuro se non investe in ricerca scientifica: è attraverso la ricerca e la crezione di nuove tecnologie – conclude Perata - che potremo uscire da una crisi che altrimenti ci condanna al declino”.

L’appello di Pierdomenico Perata è stato rilanciato da numerosi media, tra cui Repubblica Tv (video QUI).